“Ci hanno cacciati come fossimo niente”
Heba, 30 anni, è stata deportata dall’Iran con i suoi cinque figli. In Iran le sue bambine studiavano, lei lavorava. Poi, una notte, tutto è crollato: documenti strappati, famiglie divise, violenza. A Kabul, senza documenti, è invisibile: niente lavoro, niente servizi. Ora sua figlia, appena quattordicenne, è costretta a un matrimonio forzato. “Ho provato a oppormi, ma qui le donne non hanno voce.”
È un sistema che esclude le donne: niente istruzione, niente lavoro, nessuna protezione. Le violenze domestiche sono diffuse, i matrimoni precoci una prassi.
In un Paese dove la speranza è un lusso, la sua voce racconta la forza di chi continua a lottare.