Dal 24 febbraio l’Ucraina sta vivendo l’orrore della guerra e molti civili hanno perso la vita. Case, scuole, ospedali sono stati distrutti. Centinaia di famiglie si dividono ogni giorno alle frontiere.
Sono 6,3 milioni le persone che hanno lasciato l’Ucraina e oltre 8 milioni gli sfollati interni. Siamo davanti a una crisi di rifugiati che in Europa non si vedeva dalla Seconda Guerra mondiale.
UNHCR è presente con 190 operatori in Ucraina e 340 nei Paesi al confine. Fornisce assistenza economica diretta agli sfollati e ai rifugiati che ne hanno bisogno e organizza trasporti aerei e convogli per garantire beni essenziali per la sopravvivenza. In Ucraina 365 mila persone hanno ricevuto cibo e altri aiuti di base.
Il 90% dei rifugiati provenienti dall’Ucraina sono donne e bambini fortemente esposti a rischi come la separazione familiare, il traffico di esseri umani e la violenza di genere.
UNHCR ha realizzato insieme ai suoi partner i Blue Dots, aree di conforto dove gli educatori aiutano i bambini a superare i traumi: dopo giorni di viaggio, arrivano sfiniti e impauriti ed è importante che trovino subito sicurezza e spensieratezza.
In meno di 3 mesi UNHCR ha attivato ben 19 Blue Dots in 6 Paesi, tra i quali due in Italia nei valichi di frontiera di Fernetti (Trieste) e Tarvisio (Udine).
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